Alla Tasp anche Andrea Bianchi, l’erede del ‘guerriero’ Pietro

Il padre fu il lungo biancorosso della squadra di Gramenzi che conquistò la Serie A

TERAMO – Tra i tanti teramani aggiunti al roster di quest’anno la Teramo a Spicchi ingaggia adesso un giocatore che a Teramo ci è nato perché suo padre, Pietro, con il Teramo basket ci giocava: si tratta di Andrea Bianchi, giovane ala figlio d’arte, 18enne, il cui genitore vestì la maglia biancorossa nella squadra allenata da Franco Gramenzi che vinse il torneo di B1 approdando in A2.

Andrea nacque proprio nel corso di quella stagione, nel 2002, e oggi è atleta di temperamento e fisicità, con dentro di sé un senso di appartenenza alla città di Teramo, ereditato da un genitore dimostratosi autentico guerriero del parquet con la maglia biancorossa: “Andrea è figlio di quel Pietro Bianchi che forse oggi molti non ricordano – commenta coach Simone Stirpema che è stato uno dei protagonisti dell’inizio del viaggio verso la Serie A, in quello che possiamo considerare il periodo d’oro della pallacanestro teramana. E questo è un altro elemento di collegamento con la nostra realtà sportiva che ci fa molto piacere sottolineare”.

L’entusiasmo del giovane biancorosso è palpabile: “Non vedo l’ora di iniziare la stagione – commenta Andrea Bianchi – e di tornare a Teramo. Ero piccolissimo quando sono andato via ma sono nato lì. Mio padre mi ha parlato molto bene della città e quando si è creata la possibilità di venire a giocare con la Teramo a Spicchi la scelta è stata facile. Sono molto contento di avere questa opportunità e di proseguire il mio percorso di crescita”.

Per Andrea si tratterà della prima esperienza in Serie B ma grinta e determinazione non mancano di certo: “Fino ad ora – conclude l’ala biancorossa – ho disputato campionati senior fino alla C Gold ma sono pronto a misurarmi in contesti più impegnativi. Alla squadra porto fisicità, voglia di giocare insieme e passarsi la palla, aggressività ed entusiasmo. Mi piace attaccare il ferro e sfruttare la mia duttilità nel poter giocare sia da 4 che da 3. Ma sono pronto a seguire le indicazioni del coach e darò sempre il massimo per contribuire alla creazione di un gruppo vincente”.